mercoledì 8 gennaio 2020
Il sabato pomeriggio, nelle nostre città, è il tempo della fretta: di fare acquisti per la domenica, di rientrare a casa, di prepararsi per una serata di svago. E la fretta, dice la parabola del Samaritano, non è amica della solidarietà. La Spezia non fa eccezione. Così fanno notizia i "ragazzi del sabato": giovani e giovanissimi, dalle medie sino alle superiori, che il sabato pomeriggio si ritrovano presso le Figlie della Carità di Salita Quintino Sella e poi sciamano lungo le vie del centro. Sono quelli del "dopo Cresima" di tre parrocchie, Santa Maria, Santa Rita e Sacro Cuore, cui poi si è unita quella dei Santi Giovanni e Agostino: grazie ai parroci, alle catechiste e alle suore "cappellone", hanno preso sul serio l'invito del vescovo Luigi Ernesto Palletti a non disperdere la ricchezza cristiana e umana di quel sacramento. «I più grandi – spiega suor Elisabetta Castellani – vanno a visitare i "nonni", gli anziani soli, i più giovani invece vanno per strada e si fermano con chi è seduto all'angolo e chiede aiuto. Lo fanno con cinque gesti: cercare, piegarsi, chiedere permesso, guardare negli occhi, lasciarsi trasformare». Così donano ricchezze impalpabili, ma straordinarie. Il giorno dell'Epifania, a ricevere dal vescovo il Premio della Solidarietà erano cinquanta: un regalo vero non solo per loro, ma per tutta la città.
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