martedì 4 dicembre 2007
Varietà sulla "Spe salvi". Prima quelli del "senza". Per "Epolis" (1/12, p. 32, titolone) "Un'enciclica senza Gesù". Testuale: «È un'enciclica che espelle il Vangelo per rifarsi solo ed esclusivamente alla teologia di S. Paolo». Messa così pare da manicomio. "Senza", però meno folli su "Libero" che esulta perché «non c'è nemmeno una citazione del Concilio (scelta di enorme importanza)», e sul "Sole 24Ore" che invece lamenta l'assenza dell'ottimismo conciliare di Gaudium et Spes. Sorprende, perfetta, la sintesi nel "lancio" di prima sul "Manifesto": «"Spe salvi" di Ratzinger: marxismo e illuminismo speranze terrene fallite. Redime l'uomo solo l'amore». Subito riequilibrata in negativo a p. 3 " "Speranza senza rivoluzione" " dalla delusione perché per il Papa «Dio resta uno solo nel mondo globale», e da un commento banale e riduttivo di un filosofo illustre " "La liberazione nella sofferenza" " che si dice «illuso e deluso»: non trova nel testo il marxista Ernst Bloch del "Principio speranza" e la teologia della speranza di Jürgen Moltmann. Voleva un'enciclopedia? È solo un'enciclica! E "Liberazione"? A p. 6 presenta l'enciclica come «Attacco di Ratzinger ai pensieri forti», ma ha in prima pagina il sermone di un prete alla "sinistra": «È il momento di dare una risposta storica». Non si capisce a chi. Fine in allegria ("Corsera", p. 2) col fulmineo commento del "leader delle libertà": «Non ho ancora avuto il tempo di leggere l'enciclica, ma il suo giudizio sul totalitarismo sovietico è totalmente condivisibile». Condivisione "totalitaria"! Troppo. Tra tutte le libertà c'è anche quella di leggere.
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