martedì 12 aprile 2011
«Laicità, un tabù tutto italiano»: un grido nel titolone sul "Fatto" (8/4, p. 14) per esaltare «il relativismo» della Rassegna di "Giornate di laicità" in corso a Reggio Emilia. Leggi, e ti confermi: "loro", i soliti, paiono proprio "rassegnati". Scrolli le spalle e vai avanti, ma per caso ti imbatti nel titolo squillante di un articolone di "Repubblica (5/4, pp. 1 e 57 intera): «La filosofia è morta. Non ci resta che la scienza». Annuncio mortuario ripetuto in sottotitoli e sommari: «La filosofia è morta. Solo i fisici spiegano il cosmo», «Perché il grande disegno non dipende da Dio» " dunque anche la teologia non è più, ndr " e «Per secoli le domande importanti venivano affrontate dai pensatori. Ma oggi spetta alla scienza offrire soluzioni anche se queste vanno contro il senso comune». Un programma fierissimo di "laicità" trionfante a modo di "Repubblica" e "Fatto". Sei tentato di non andare oltre i titoli, ma vedi due firme note e illustri " Stephen Hawking, che non ha bisogno di presentazione, e Leonard Mlodinow " e allora leggi. Sì: leggi fino alla fine, e dopo le meraviglie delle scoperte avvenute e delle ipotesi scientifiche, trovi questa conclusione con parte del testo in corsivo, a sottolinearne l'importanza: "Per comprendere l'universo a livello più profondo, dobbiamo sapere non soltanto come esso si comporta, ma anche perché. Perché c'è qualcosa invece di nulla? Perché esistiamo? Perché questo particolare insieme di leggi e non qualche altro? Questo è l'interrogativo fondamentale sulla vita, l'universo e il tutto". Ma dunque" risorge la filosofia! E magari anche la teologia! Verissimo: certa "laicità" è un tabù insanabile, da psichiatria"
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