sabato 10 marzo 2012
 
   Le gigantesche eruzioni solari che si avvertono questi giorni ci vengono descritte dai media come le più forti degli ultimi cinque anni e ci avvertono che potranno dare qualche problema alle nostre telecomunicazioni, alle reti elettroniche e anche alterare i segnali dati dai satelliti. Notizie di primo mattino che sembrano raccontare una fiaba tanto la misura delle nostre realtà quotidiane è lontana dalle distanze e dai tempi che si giocano in quel turbine di energie e di forza cui diamo il nome di universo. Stelle e pianeti ci girano attorno e la domanda è sempre la stessa: perché siamo soli in questa immensa presenza, in questo vortice che ci trascina prigionieri della sua forza? Allora dà quasi un senso di pietà il nostro grido di trionfo quando vengono lasciati al di fuori della nostra atmosfera quei missili, solo piccoli aghi prodotti della nostra intelligenza, a cercare se da qualche parte è possibile si trovino altre forme di vita, qualcosa che ci spieghi perché siamo qui, su questa palla che gira nel silenzio delle notti e dei giorni. La nostra mente si perde e lascia cercare risposte al mondo della scienza o delle religioni. Ciò che più colpisce è la rivelazione della nostra misura umana, quasi annullata nel confronto, se non tenessimo conto di quella ricchezza che è il luogo invisibile dell’anima. Essa ci permette di attraversare gli spazi a una velocità maggiore di quella della luce, ci regala immagini e sogni di raro splendore che non hanno esemplari nella realtà. Basta un piccolo atto di volontà e non conosceremo solitudine, né abbandono, basta allargare l’orizzonte dello spirito e lasciarsi andare. Conosceremo il mondo che è stato e inventeremo quello futuro, niente può fermare il nostro pensiero. E quando la realtà del quotidiano ci porta a camminare su una strada accidentata, facciamolo con un sorriso pensando alla nostra ricchezza interiore che nessuno ci può togliere e che ci è stata donata con il primo sospiro di vita. Dimentichiamo quei diavoli rossi e neri che camminavano sui trampoli l’ultimo giorno di carnevale a Milano, accompagnati da una musica assordante per mettere paura ai passanti. Coltiviamo la nostra anima per abbellire la nostra vita senza paura di essere diversi, senza temere che altri considerino i nostri comportamenti in modo negativo quando sono invece risultato di pensiero più meditato, meno accattivante forse, senza pronto compenso. Offriamo il nostro aiuto sempre, anche quando la pena dell’altro ci sembra impossibile da risolvere ma soprattutto cerchiamo anche per noi, in umiltà, l’aiuto degli altri che spesso sono vicini e non li sappiamo vedere. Guardiamo alla vita, anche alla nostra attualità che manca di certezze, con animo sereno, ne avremo ricompensa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: