sabato 19 novembre 2011
Illusioni e delusioni in ciclo perenne. E multinazionale. Ieri "Corsera" (p. 22): «Domenica la Spagna volta pagina». Stesso annuncio su "Repubblica" (pp. 1 e 39/41): «Spagna: il cambio. La svolta dopo Zapatero. La piazza sogna il passato». Ma sempre su "Repubblica" leggi che «il passato torna (anche) in Italia, si chiama sempre Dc». E già: c'è sempre qualcuno, e quindi non solo da noi, che quando si trova in difficoltà dà la colpa al passato di altri, mai al proprio passato e al proprio presente. E "Repubblica", per la Spagna, parla di «grande illusione dell'ultimo decennio» che lascia il campo, ovviamente, a una grande delusione. Dunque là si voltano pagine di governo. Succede anche da noi, in altro modo, ma ti accorgi che resta fissa la convinzione-illusione che il passato triste, il nemico perenne, l'ostacolo vero siano sempre gli stessi, insomma "i cattolici", anche quelli buoni, o meno cattivi perché dietro di loro c'è sempre… la Chiesa. E così ("L'Unità", p. 3) la vignetta amara sul «Governo di banchieri e cardinali» ha un sottile messaggio riservato ai giovani: voi dovrete riuscire a liberarci da quel nemico che a noi – che dal 1948 abbiamo coltivato la «grande illusione» – non è riuscito di sconfiggere. Così anche Serra su "Repubblica" accenna ai «cattolici» al governo e, non scritto, si avverte il "purtroppo". Perciò sempre "Repubblica" (p. 2) c'è la notizia che pare girare il dito nella vecchia inguaribile piaga e annuncia un appuntamento del neo premier del «Governo di banchieri e cardinali»: «Oggi il saluto al Papa all'aeroporto di Fiumicino». Insomma illusione a prescindere e delusione assicurata. Italia o Spagna… è sempre lagna.
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