martedì 19 aprile 2016
Il passato – si sa – passa, ma talora in pagina non pare: anzi. Domenica la nuova o almeno rinnovata “Unità” sull'intera p. 14 dà due segnali opposti. In alto – «Perché non vincano i muri» – Walter Veltroni si augura un mondo fraterno e rispettoso dei diritti e delle coscienze di tutti, soprattutto dei più poveri. Apertura e speranza: ottimo! Lì sotto però – risposte ai lettori – trovi «Il Papa e la visione dell'aldilà dei cattolici»: lo psichiatra Luigi Cancrini dà spazio a un lettore che ogni giorno scrive a più giornali prendendosela sempre con Chiesa e religione. Stavolta no? Pare entusiasta: per lui «Papa Francesco è diverso» da pontefici e preti del passato perché non «terrorizza» più la gente con la minaccia dell'Inferno e delle «pene eterne dell'aldilà». Felice, cita la lettera di un bambino a Francesco con citazioni tra virgolette ove non si capisce se le parole siano del bimbo o del Papa che avrebbe «cambiato la visione dell'aldilà dei cattolici». Sommario chiarissimo: “È bello che voglia liberare la mente di chi continua a credere nell'inferno»! Ovvio che sarebbe Francesco. E all'ambiguità del testo segue la chiarezza del sommario in tandem ideale, tra psichiatra e “desk” di redazione. Di più: nel contesto ambiguo leggi così tra virgolette: «La Chiesa non crede più all'inferno». Non commento, qui, in breve. Ma, voluto o meno, quel certo malinteso contro Chiesa e fede pare roba vecchia dell'armamentario di una sinistra che da noi, oggi, dovrebbe essere tutta approdata a una visione “democratica” ben diversa dall'aggettivo che segnava (e non camuffava) i regimi dell'Est europeo fino al 1989. Invece no! Per qualcuno il passato non passa, e se ti succede di leggere – titolo per Fabio Gambaro su “Repubblica” (15/4, p. 43) – che a Parigi «La Sinistra non capisce l'Islam», pensi amaro che da noi ci sono ancora troppi ritardi nel capire Chiesa e fede cristiana.
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