domenica 22 luglio 2007
Gesù sempre attuale, Egli stesso nei secoli. Canto della notte di Pasqua. Su "Epolis" (15/7, p. 37): "Gesù tradotto e tradito". Ben scritto, ma con elogio di un libro che mette in dubbio i testi del Nuovo Testamento col malinteso sul fatto che nei secoli essi sono stati trasmessi trascrivendoli innumerevoli volte, e dimentica non solo che ciò è comune a tutta la letteratura antica, ma soprattutto che nessun testo antico ha una documentazione così vicina alle fonti - qualche decennio, mentre tutti gli altri testi antichi ci giungono da fonti posteriori di un millennio - e di più, che tra le centinaia di migliaia di varianti nei codici quelle che cambiano il senso in cose importanti le conta una sola mano. Il Gesù che abbiamo nel Nuovo Testamento è perciò davvero quello originale! E su Gesù una sorpresa: "Gazzetta del Mezzogiorno" (17/7), in prima pagina un bellissimo pensiero di Giuseppe Rosato - "Ma Gesù lo meritiamo?" - che riflette sul grande amore con cui Lui ha dato per noi tutto se stesso e poi sul fatto che è "tanto difficile, per non dire impossibile, trovare da quest'altra parte un contraccambio, vero e non frutto di mere ritualità: è una scoperta continua e che continua amaramente a sconsolarci". Che dire? No. I santi veri, come Teresa di Lisieux p. es., hanno capito che il "contraccambio" è possibile anche a noi, da soli poveri e incapaci. Grazie allo Spirito Santo diffuso in noi (Rom. 5, 5) possiamo riamare Dio non con il nostro solo amore, ma con il Suo, con esso amare anche il prossimo e così cambiare la faccia della terra. è l'assoluta originalità della fede cristiana.
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