sabato 30 gennaio 2010
Segfried Lanz, noto scrittore tedesco che ha saputo descrivere con naturalezza ma anche con profondità i drammi del popolo tedesco del suo tempo, ha fatto giorni fa una inaspettata dichiarazione: «Solo la fantasia è capace di salvare la vita». Niente di più vero se ci guardiamo attorno e non vogliamo soccombere davanti alle notizie di catastrofi, di orrori, procurati o sopportati dall'umanità che abbiamo accanto. Ho un'amica che abita in un paese e non ha la possibilità di viaggiare come desidererebbe. Al mattino apre le tende della camera e prende il caffé guardando le sue montagne, d'inverno piene di neve, d'estate sfiorate dal sole. Racconta a se stessa che non sono le solite, ma le trasforma nella catena dell'Atlante, nei monti Tatra, nella Cordillera delle Ande e va a leggersi qualcosa che le ricordi. E tu che stai stirando la biancheria di casa e hai davanti solo un muro, sappi vedere al di là anche quando la tua finestra ti offre solo un cortile disordinato e grigio. Tu che hai la vista solo di un pino che ha trovato il suo spazio tra le case, trasformarlo in una foresta, dai al tuo bicchiere d'acqua il colore di una coppa di champagne. Tu che siedi di anni davanti allo stesso tavolo in un ufficio dove non hai compagnia, concediti un attimo di respiro e inventati il mare. Quel ritmo uguale e anonimo, le scadenze senza novità distruggono la voglia di vivere. La noia porta desiderio di violenza. Anche tu che hai perduto il lavoro e sei ancora giovane, non sederti ad aspettare, nessuno ti cercherà se non andrai tu a chiedere, se non ti dirai disponibile, non pretendere di trovare ciò che ti piace. Non stancarti di bussare alle porte che sembrano chiuse, bussa più forte, usa la fantasia creativa, qualcosa avverrà. Tu che vivi solo, quando arrivi a casa alla sera non accontentarti di un panino davanti alla tv. Apparecchia la tua tavola e metti le cose migliori che hai. Ingannati con fantasia, domani starai meglio. Se hai un amico sii disponibile a cambiare alcune delle tue abitudini. La domenica è un giorno triste per chi non ha famiglia su cui contare, allora bisogna uscire e guardare con l'attenzione che non si era mai avuto prima ciò che appartiene al tuo paese o alla tua città: le chiese poco note, le strade nuove, i vicoli invecchiati ma interessanti. Cerca nuove prospettive, ricordati che sei parte di una umanità che ha immensi valori anche se non sempre apprezzati. La vita è una ricchezza da non gettare via, anche quando si è ammalati o stanchi e delusi. Ascolta la gioia degli altri, l'amore degli altri, perché ogni attimo di bontà e di bellezza, ogni piacere ha un suo spazio dove niente si consuma, ma ricade come una pioggia sottile su chi la sa ricevere e la raccoglie con la propria fantasia.
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