domenica 2 ottobre 2011
La prolusione del cardinale Bagnasco al Consiglio Permanente della Cei al Foglio è piaciuta tanto poco che a criticarla ha chiamato (28 settembre) addirittura Ritanna Armeni, giornalista e antropologa della sinistra, accodandole come contrappeso politico l'ex ministro Sandro Bondi. Questi fa ricorso al facile argomento delle «strumentalizzazioni di ogni sorta» e dichiara di «non condividere affatto» il discorso del cardinale, ma precisa di dirlo «con molta umiltà». Ricordo quel tale che ai suoi categorici giudizi premetteva sempre: «Io, modestamente, sono molto umile». Torniamo alla Armeni. Costei, credendo di criticare Bagnasco, non fa che confermarne le buone ragioni: «Parole come "deterioramento del costume" o "stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone" dovrebbero suscitare, se non un brivido, almeno qualche dubbio, qualche diffidenza, magari semplicemente un tono più cauto in quegli osanna all'uomo di chiesa […] Perché non so voi, amici e compagni di sinistra, ma io quelle stesse parole le ho sentite a proposito degli omosessuali, a proposito della legalizzazione delle coppie di fatto e di molte richieste delle donne. Il costume per la chiesa si sarebbe deteriorato anche con il divorzio […] Per non parlare della legge sull'aborto». Ritanna, non c'è dubbio, ha fatto centro: il «deterioramento del costume» e quindi la crisi morale pubblica e privata che stiamo vivendo hanno le loro radici, oltre che nel pansessualismo sessantottesco, anche e proprio in tutto ciò che lei ha ricordato. E non solo: constatato che la vera politica non ha più niente da proporci, ci si aspetta che nei prossimi anni la politica sancirà gli altri analoghi sbocchi in preparazione. I vescovi di allora (ma anche molti di noi) l'avevano previsto quando Ritanna era bambina o poco più.

DA SUPERMARKET
L'ultimo libro – "Io e Dio" – del teologo Vito Mancuso, che insiste a dichiararsi «cattolico», è piaciuto a Filippo Gentiloni, che sul Manifesto (25 sett.) lo ha definito utile «per una fede laica», ma è stato addirittura ridicolizzato dall'Unità, che ha parlato (28 sett.) di una «teologia da supermarket» e ha ricordato che, a proposito del sacrificio di Isacco, Mancuso «ha raccontato da Fazio (in tv) che "la Bibbia non è tutta così"» e che lui «ha rassicurato i suoi figli che mai farebbe un tale sacrificio». Che l'Unità abbia ragione?

OSTALGIA
«Attualità e utilità del comunismo»: non è la barzelletta migliore della settimana, ma un titolo di Liberazione (28 sett.), che si completa con la seconda riga: «spiegata ai ventenni». Perché tentare di ingannare i giovani, che del comunismo non hanno sperimentato nulla, approfittando della loro età? Il miglior commento a quel titolo sono le parole del Manifesto (25 sett.) a proposito della mostra sulla Germania orientale che si chiude oggi a New York: «È il fenomeno cosiddetto della Ostalgie, un neologismo composto dai termini tedeschi per Est (Ost) e nostalgia (Nostalgie)».

DELUSIONI
Conclusioni del Manifesto (25 settembre) sul viaggio del Papa in Germania: «Il papa delude le attese dei protestanti tedeschi». Inutile sperare che un titolo del Manifesto dica, magari una sola volta, «I protestanti tedeschi deludono il Papa».
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