giovedì 23 luglio 2009
Ieri "Italia Oggi" al tiro su due bersagli ecclesiastici. A p. 5 Chris Bonface denuncia: «mons. Paglia vescovo di Terni un sabato di luglio» era in un noto ristorante umbro! Ironizza sul menu, lo scritto, ricordando che Paglia «fin dai primi tempi a S. Maria in Trastevere aprì la mensa dei poveri». Insomma: a "Italia Oggi" non piace questo vescovo sempre a mensa. Che dire? Niente. Anche Qualcun altro, 2000 anni orsono, fu malvisto dagli ipocriti perché «mangiava, beveva» ed era spesso «a mensa», per esempio alle Nozze di Cana, in casa di Maria e Marta, del fariseo Simone, e una domenica sera con due discepoli sulla via di Emmaus, poi sulla spiaggia del lago, da cuoco preparò anche il pesce arrosto per i suoi «amici», e soprattutto in casa del babbo di Marco, che gli preparò una sala per una Cena solenne, «Ultima» in qualche modo, ma anche «prima» di infinite che ne fanno «memoria», fino a oggi. Tutto qui. Resta un secondo pettegolezzo, ma con bersaglio ancora più in alto. Infatti a p. 7 il tiro è, nientemeno, sul Papa! Pierre de Nolac segnala che in Piemonte a chi gli ha parlato di «San Solutore» Benedetto XVI ha risposto: «Finora non conoscevo il suo nome». Ebbene, per "Italia Oggi" «in tante diocesi è scattato l'allarme: Il Papa non conosce le vite dei protagonisti della Chiesa». Scandalo con paragone immediato: «Come se Giovanni Agnelli non avesse conosciuto i modelli della casa». Che dire? Ancora niente, salvo che quanto a «modelli» la Chiesa è diversa dalla Fiat: ne ha infatti uno solo, per caso proprio quello che «mangiava e beveva», citato sopra. Vale anche per san Solutore"
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