venerdì 11 febbraio 2011
Tristezze. Ieri (Rai3) dialogo pacato con domanda pensosa tra Augias e il sociologo Bonomi: «Vedo odio, vedo rancore. Perché?». Verissimo: la prima di "Libero" strilla «Guerra Santa», e sul "Manifesto" (p. 6) vignetta di Vauro con parole ben più che avvilenti colte in bocca a persona nota tra giornali e politica: «È più facile educare i cani che i rom». "L'Unità" poi (p. 11: «Un intelletto sprecato per difendere il capo») accompagna il testo con foto scelta tra mille per rendere odiosa la vista del nemico trafitto infine con l'accusa mortale: «Ha trasformato il Foglio in Soglio»! Altro nemico, dunque! Bis ieri su "Repubblica" (p. 32, "L'amaca"): quello stesso «intelletto sprecato» è «uno che vince le elezioni e ha vinto perfino un Conclave»! Due allusioni con bersaglio unico e fisso il Papa. Si sa: se non danno la colpa dei propri fallimenti a preti e Chiesa non hanno parole. «Odio» e «rancore»" Augias e Bonomi per consolarsi facevano riferimento a don Camillo, dichiarato un po' all'ingrosso «dalla parte del capitale», e a Peppone «dalla parte del lavoro». Passi l'arrangiamento, ma ci sarebbe da rallegrarsi se il parallelo tra l'oggi e quell'allora fosse autentico. Non lo è, ma vale la pena di cogliere segni di speranza. Ieri qui (p. 1) Rondoni sulla franchezza di Obama nel dirsi uomo di fede cristiana! Esempio anche da noi? Sul "Corsera" Bianconi richiama «L'equilibrio da ritrovare», sul "Giornale" Mughini ipotizza un amore vero tra due politici di parte avversa e su "Repubblica" leggi che a Padova i giovani del Pd e di «Generazione futuro» sono «insieme a ricordare le foibe». Barlumi"
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