Riapre tutta la Regio VIII, il quartiere tra i più importanti dell'antica Pompei. Restaurato con i fondi europei del "Grande Progetto" è una parte dell'area scavata che ingloba monumenti pubblici e domus private di grande pregio architettonico ed artistico. Delimitato da via dell'Abbondanza, una delle strade principali della città, e la via Stabia, il quartiere si snoda in un intreccio di stradine e di vicoli dall'andamento irregolare per le varie pendenze che caratterizzano questa parte della città arrampicata sulla collina dove verdi terrazzamenti si affacciano sul golfo di Napoli. È qui che si apre la Casa del Cinghiale, cosiddetta per il bel mosaico, in tessere bianche e nere, di un cinghiale assalito dai cani. Nella casa di Olconio Rufo, tribuno e duoviro (magistrato che si interessava dei pubblici uffici), sacerdote di Augusto e patrono della colonia, onorato con una bella statua di marmo nel vicino quadrivio, c'è uno dei cicli pittorici più eleganti e belli di Pompei. Ci sono decorazioni che rimandano a personaggi mitici come Oceano e Sileno, Paride e Amore, Narciso che si specchia, Bacco e Arianna. E si passeggia tra la Casa dei Mosaici geometrici e la Palestra tra la Casa del Gallo e quella della Calce e quella della Regina Carolina. Poi c'è il Quadriportico dorico, alle spalle dei teatri, che serviva come area destinata alle attività sportive e intellettuali dei giovani pompeiani. Ci sono affreschi con pitture in IV stile con rappresentazioni di Marte, Venere e armi gladiatorie.
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