Politecnici delle Arti, il nuovo volto dell'Alta formazione artistica e musicale
martedì 31 ottobre 2017
Il turn over che ogni anno scatta il 1° giorno di novembre nell'Afam, il settore dell'alta formazione artistica e musicale, registra i nuovi pensionamenti di 225 docenti e dipendenti tecnico/amministrativi. La cessazione dal servizio e il primo pagamento dell'assegno mensile dell'Inps, domani, completano una procedura amministrativa iniziata lo scorso mese di gennaio in vista dell'odierna conclusione dell'anno accademico 2016-2017.
I dipendenti Afam che restano in servizio presso i conservatori di musica e delle accademie di belle arti, di arte drammatica e di danza, saranno invece coinvolti in alcuni provvedimenti, e nella stessa legge di bilancio 2018, ancora in fase di esame, che riorganizzeranno l'intero settore della formazione artistica.
Potranno essere "statizzati" gli istituti musicali pareggiati e le accademie di belle arti non statali che, insieme ad altri requisiti, siano in regola con il versamento degli oneri contributivi e previdenziali del personale. L'accreditamento delle strutture interessate alla statizzazione, insieme a nuove norme sul reclutamento del personale docente, concorre alla realizzazione, nell'arco di un triennio, dei nuovi "Politecnici delle arti", già previsti da una vecchia legge 508 del 1999 e mai realizzati. 20 Politecnici, a livello regionale, che includendo unitariamente le funzioni di accademie, conservatori e atenei, offriranno agli artisti una formazione complementare e integrata con altre discipline, e con una maggiore efficienza in termini di costi e di personale. Resterebbero fuori dal progetto di revisione l'Accademia nazionale di arte drammatica e l'Accademia nazionale di danza. È entrato nel frattempo in vigore un decreto del 12 ottobre scorso che autorizza nell'Afam l'assunzione a tempo indeterminato di 103 unità non docenti.
Fondi pensione. Già da alcuni anni la Covip, l'organo di controllo dei fondi pensione, ha dato il via libero al personale dell'Afam di potersi iscrivere ad Espero, il fondo complementare per il personale del comparto scuola. La consistenza organica dei dipendenti del settore artistico non consente infatti la costituzione di un autonomo fondo di pensione complementare. Sarebbe stato inoltre impossibile al personale Afam poter aderire ad Espero, attesa la separazione tra il settore scolastico e quello artistico, già regolati da distinti contratti di lavoro ma che potrebbero essere unificati a seguito della nuova stagione contrattuale in corso presso l'Aran. Sembra invece decadere la proposta di riconoscere anche ai dipendenti dell'Afam le stesse agevola-zioni per le pensioni complementari dei privati.
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