mercoledì 14 gennaio 2009
Ieri il Papa ha ricordato la figura del cardinale Pio Laghi e "le sue sofferenze". 52 anni or sono, agosto 1956: mentre ero malato e in condizioni disperate venne a trovarmi e mi regalò una statuetta della Madonna. La ho ancora. Diplomatico, della scuola "montiniana" dei Casaroli e Silvestrini, emiliani e romagnoli come lui era allora, 34enne, alla Delegazione Apostolica di Washington dove poi sarebbe stato il primo Nunzio negli Usa e fino all'ultimo oggetto di fiducia dei Papi in missioni delicatissime. Eppure lunedì qualche giornale - p. es. "Unità" e "Repubblica" - lo descrive complice di assassini, persino assassino e torturatore di innocenti ai tempi del colpo di stato dei generali, quando fu nunzio in Argentina. Un falso: nato dopo anni e mirato a far male alla Chiesa come tale. Si citano "le madri di Plaza de Mayo"? Chi lo fa dimentica che proprio il gruppo centrale di esse fu a Roma, tra gli anni '70 e '80, accolto e ospitato per mesi e mesi nella Parrocchia della Trasfigurazione a Monteverde - parroco don Viscardo Lauro, e viceparroco don Andrea Santoro, poi martire in Turchia - che le accompagnò anche da Giovanni Paolo II. Io stesso portai "Las Madres" da Giovanni Minoli, in Tv a Mixer di Raidue, per la denuncia dei delitti della giunta. Dunque ogni accusa a mons. Laghi è calunnia! Tutta roba inventata dopo, e sulla base di fatti senza alcun rapporto con la vicenda. Lui ne soffrì molto fino alla fine, gli amici raccontano anche che spesso pianse, senza vera possibilità di difendersi. Brutto segno che qualcuno ora abbia rivangato la melma: anche per la nostra libertà.
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