sabato 20 aprile 2019
Ancora ai piedi! Visto e letto su tante pagine: il Vicario di Cristo e Successore di Pietro lava i piedi a 12 detenuti nel Giovedì Santo. Piedi bianchi, e anche neri, nerissimi quelli del secondo. Pietro ai piedi degli ultimi si abbassa.
Del resto è chiaro che lui ha capito che «la proprietà dell'amore sta nell'abbassarsi», e questo vale soprattutto per i discepoli di Gesù. E deve essere anche loro "proprietà", come insegna Paolo nell'inno di Filippesi 2 quando raccomanda «gli stessi sentimenti di Cristo», la kènosi che salva il mondo: compito di ogni cristiano, e in particolare dei preti. Lui ha ricordato di recente, a Panama, che la caratteristica del vero "prete" dev'essere anche "kenotica". Abbassarsi ai piedi e baciarli, dunque! O anche più forte: abbassarsi a baciare le scarpe di persone che vivono e guidano il Sud Sudan, nazione poverissima, dove le stragi e le violenze durano da decenni, senza tregua che conti e che resista. Ricordi antichi, anche visti di persona.
Nel 1955 a Montagnana, nel Veneto, il vescovo missionario monsignor Mason consacrò il primo prete nero del Sudan, don Ireneo Dud, poi dopo parecchi anni anche primo vescovo... Ebbene: già allora quella terra, con la guerra e le stragi tra il Nord e Sud, da una parte soprattutto indigeni divisi tra cristiani, animisti e musulmani, era tormento e morte, fame e miseria, lacrime e sangue, rosso per tutti, bianchi o neri che fossero.
Dunque «gli stessi sentimenti» di Cristo, nel suo Vicario che si abbassa. Nel giorno in cui la sua Via Crucis ricorda a tutti i dolori e le speranze di tanti "ultimi", e per questo infastidisce chi vorrebbe che il Vangelo fosse come un drone, viaggiando dall'alto e senza danni per chi in basso difende solo i suoi interessi e non pensa mai agli altri, neri o bianchi che siano, la lezione è doppia. Buona Pasqua!
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