mercoledì 1 agosto 2007
«Perché?» Così ieri quasi con angoscia, tutta politica naturalmente, il fondo dell'"Unità" sulla "candidatura" per nulla "candida" di Marco Pannella alla guida del Pd. Ma come "perché?" Lo ha capito anche Rosi Bindi che (Gr1 delle 13, ieri) parla di «bella provocazione». Bella?
Non lo sanno all'"Unità" che l'ammuìna alla napoletana che trova senso nel non senso - «Quelli che stanno sopra vanno sotto, quelli che stanno sotto vanno sopra, quelli che stanno a prua vanno a poppa, ecc.» - è regola unica del soggetto? Senza ammuìne che sarebbe? E il mondo d'oggi è pieno di "ammuìne". Ci penso leggendo sui giornali, ieri, le commemorazioni della morte di Ingmar Bergman - cui oggi seguiranno, sicuro - quelle per Michelangelo Antonioni. Due grandi, che hanno pensato al senso dell'esistenza, e si sono anche interrogati seriamente su Dio, che in fin dei conti è anche chiedersi dell'uomo come tale. Penso a "Settimo Sigillo" e "Il posto delle fragole" per il primo, e a "Deserto rosso" per il secondo, potrei pensare al Buñuel de "La via lattea", o a Fellini, Dreyer, Bresson e tanti altri maestri e vedo tanta ammuìna frou che va di moda oggi, sugli schermi e in pagina. Già! Dio, ed il legame tra l'interrogarsi su Lui e rispondersi sulla realtà dell'uomo, anche solo da Dante Alighieri ad oggi - poesia, filosofia, arte ecc. - di fronte alle ridanciane liquidazioni di certi "guru" odierni alla Odifreddi e Hitchens che straripano in pagine prestigiose, vezzeggiati, invitati, magari ammirati ben più di gente che pone questioni serie che scavano dove meno te lo aspetti. Detta tra noi: al confronto solo ammuìna.
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