martedì 25 settembre 2018
Domenica di “perle” diverse e sorprendenti in pagina varia e in rete. In Lituania, Francesco conclude la sua omelia carica di dolori e tragedie nella memoria di un popolo, mossa però da speranza fedele nella carità con un grido finale che è unico “programma” totale: «Vogliamo donare la vita nel servizio e nella gioia, e così far sapere a tutti che Gesù Cristo è la nostra unica speranza!». Tutto qui, da sempre e per sempre: «Unica»! Lo ascolterà chi continua a ripetere che lui è un Papa solo “politico-sociale” tutto terra e niente Cielo? Vale anche per chi all'annuncio dell'inizio di disgelo con la Cina accusa solo resa e rinuncia nientemeno che a Gesù Cristo? Viene in mente che “quelli che vuole perdere Dio li fa uscire di senno”. Torniamo alle “perle”: stesso giorno in quantità sul “Foglio”. Dal ricordo in prima pagina della bellezza unica della Valle di Amatrice, a firma Elena Polidori, al grande ritratto (pp. 2 e 3) firmato Valter Mainetti di Aldo Moro «leader e maestro» di vita, al divertimento paradossale di Salvatore Merlo – «Nel Paese dei balocchi» (p. I) – che guardando l'oggi ricorda Pinocchio e le vignette comico-melanconiche di Franco Jacovitti (amico di anni lontani) e infine alle due pagine di Mario Andrea Rigoni (VI e VII) per Giacomo Leopardi già a suo tempo critico della modernità che mi richiama alla mente non solo l'amarezza del genio di Recanati, ma nella circostanza anche questo suo testo di “Preghiera” sorprendente “A Maria”: «È vero che siamo tutti malvagi, ma non ne godiamo, siamo tanto infelici. È vero che questa vita e questi mali sono brevi e nulli, ma noi pure siam piccoli e ci riescono lunghissimi e insopportabili. Tu, che sei grande e sicura, abbi pietà di tante miserie!» “Perla” critica in anticipo sulla modernità, ma in presenza di una «Donna» che si alza sopra la... «luna», che nel caso sa benissimo «che fare»...
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