sabato 12 giugno 2010
Su "Repubblica" (10/6, p. 44) Odifreddi "divertente" su Concordato e laicità. Cose diverse: infatti il primo, anche quando lo ricorda Odifreddi, è un fatto, e la laicità pensata da lui resta un'opinione. Infatti è subito sbilenca. Lui ricorda i dubbi di De Gasperi sul Concordato, nel 1929, e perciò lo elogia: era uno che «sapeva stare in piedi davanti all'educazione clericale»! Poi però racconta che lo stesso De Gasperi da capo del governo fu favorevole al Concordato inserito nella Costituzione (art. 7), e segue l'invettiva: «aveva ormai appreso anche lui a stare in ginocchio». Nessun dubbio nel pensiero di Odifreddi che la situazione del 1947 poteva mettere d'accordo ragionevolmente e opinabilmente, come infatti avvenne, uomini quali De Gasperi e Togliatti. Odifreddi, con la sua "legione", pensa che sta in piedi solo chi non sa mai stare in ginocchio, e qui è l'ideologia dell'intolleranza, che si sente unica a incarnare verità e" tolleranza. Malpelo ricorda che nel 1929, poco dopo l'11 febbraio, un altro intellettuale, di nome Giovanni Battista Montini, scrisse che quella firma poteva anche destare qualche perplessità " proprio guardando la realtà delle cose di allora " in «quelli che pensano». Garantito: sia De Gasperi, sia quell'intellettuale sapevano stare in ginocchio come in piedi, e lo dimostrarono con la vita, ma non hanno mai pensato, né scritto, che chi la pensava diversamente da loro non aveva spina dorsale, né intelligenza sufficiente. Qui è la differenza, forte, in tema di laicità. Chi non la capisce va, sì, in pagina, ma resta sempre nell'angolo: a piangere lacrime sbilenche.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI