Patriarca della Città santa
domenica 11 marzo 2018
«Tu hai reso bella la natura degli uomini»: la santità è pura bellezza e per questo Maria ci ha aperto gli occhi sullo splendore che ogni essere umano porta dentro. Lo ricorda san Sofronio di Gerusalemme, patriarca della Città santa dal 634 al 639 (anno della morte). Tra i suoi scritti c'è anche questo inno alla Madre di Dio, che rivela la profondità della sua sensibilità teologica. Nato a Damasco nel 550, dopo gli studi condivise un percorso di approfondimento e preghiera nei luoghi del monachesimo in Egitto e poi a Cipro e a Roma con Giovanni Mosco, incontrato in Giudea. Divenuto patriarca di Gerusalemme dovette mediare con i saraceni, che premevano sulla città, per evitare stragi tra la popolazione. Fu inoltre un difensore dell'ortodossia contro l'eresia del monotelismo, che proponeva una visione limitata della figura di Cristo.
Altri santi. San Pionio di Smirne, martire (III sec.); beato Giovanni Righi da Fabriano, religioso (1489-1539). Letture. 2Cr 36,14-16.19-23; Sal 136; Ef 2,4-10; Gv 3,14-21. Ambrosiano. Es 33,7-11a; Sal 35; 1Ts 4,1b-12; Gv 9,1-38b.
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