Pastore coraggioso, «condannò» i potenti
martedì 18 luglio 2017
La coerenza di vita richiesta dal Vangelo spinge controcorrente, perché la Verità è sempre scomoda, disturba, pungola le coscienze. Soprattutto le coscienze dei potenti, come dimostra la storia del santo vescovo di Utrecht, Federico, vissuto all'incirca tra il 781 e l'838. La sua biografia è giunta a noi incompleta, arricchita da parti non attendibili, ma su di lui la tradizione non ha dubbi: fu un pastore coraggioso che ebbe per l'attuale Olanda un duplice ruolo. Da un lato, infatti, si dedicò all'evangelizzazione delle sua gente, i Frisoni, che erano tornati in parte al paganesimo. Dall'altro fu voce autorevole contro la condotta di vita riprovevole dei potenti, in particolare dell'imperatore Ludovico il Pio e della secondo moglie, Giuditta di Baviera. Secondo alcune fonti fu quest'ultima a ordinarne l'assassinio. Per altri, invece, venne ucciso da alcuni pagani.
Altri santi. San Materno di Milano, vescovo (IV sec.); san Rufillo di Forlimpopoli, vescovo (V sec.).
Letture. Es 2,1-15; Sal 68; Mt 11,20-24.
Ambrosiano. Gs 3,7-17; Sal 113a; Lc 8,40-42a.49-56.
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