giovedì 9 luglio 2015
Per san Paolo (Ef. 6, 17) la Parola di Dio è «spada dello Spirito». Ma i “tagli” fanno male, e tu vedi – è accaduto ieri – come ci si difende anche da parole umane che tagliano: in pagina poco, molto poco delle parole di Francesco in Ecuador, e talora quel poco anche fuori luogo. Il Papa, dunque, ha detto cose taglienti: per esempio ha messo il «grido di Gesù nell'Ultima Cena, “che tutti siano una cosa sola!”» accanto al «grido» di indipendenza «dell'America ispanofona» che ha rivendicato libertà e giustizia per un popolo «spremuto e saccheggiato». Non basta: ecco la realtà dell'«evangelizzazione»: è «comunicare» senza escludere nessuno, «agire in inclusione a tutti i livelli», includere sempre, e senza la «caricatura» del proselitismo. E quindi l'unità di fratelli «per amore», e la cultura che deve rispettare le diversità, e la chiarezza tagliente che non veda «la povertà» – un astratto! – ma «i poveri» e sappia che – è dottrina sociale della Chiesa dal tempo dei Padri, anche se in tante occasioni l'abbiamo come dimenticato – che in realtà essi sono «impoveriti», e i lontani sono «allontanati». E ancora, e ancora. Parole taglienti: ieri molto tagliate. C'era – sì – la motivazione del fuso orario, ma pur nella brevità – per esempio. “Corsera” (p. 17) e “Messaggero” (p. 14) – è stato possibile non far finta di niente. Sintesi breve, ma forte (“Stampa”, p. 15): «La fede è sempre rivoluzionaria». Anche “Il Secolo XIX” ci ha fatto il titolo, ma solo per un trafiletto a fondo pagina. Altrove solo... tagli: zac! Sul “Fatto” niente di niente. Peggio (Giornale, p. 11) la trovata del «Papa bolivariano». E a tanti fa paura che oggi a parlare di «rivoluzione» sia il Papa: “Libero” (p. 1), «Il Papa accolto in Bolivia da 20mila borse piene di coca»! E anche “Manifesto” (p. 8): «Pasta di coca per Bergoglio». Miserie! E per opposte ragioni.
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