domenica 17 maggio 2009
Giovedì, "Corsera" (p. 1) titolo su Benedetto XVI: "È stato chiaro sull'antisemitismo". Titolone bis a p. 19: dal Papa "Voce chiara contro l'antisemitismo". Parole di Shimon Peres, "presidente d'Israele", che probabilmente all'antisemitismo ci sta attento. Viste le nostre abitudini di stampa me le lego al dito: serviranno la prossima volta che su qualche giornale leggerò che sì, l'ha detto Peres, ma in fondo questa Chiesa cattolica romana ha ancora addosso qualche pizzico, e magari di più di antisemitismo, e poi c'è sempre quel lefebvriano, ancora vivo e vescovo, sia pur strano" E poi sì, ma in fin dei conti " giovedì stesso "Repubblica" lo annotava " questo Papa"sempre "tedesco" è, e basta la parola. Scommettiamo? A proposito, sempre "Corsera", sempre giovedì, sempre Shimon Peres, addirittura titolo: "Benedetto XVI combatte la religione della violenza". Addirittura! Eppure capita spesso " magari non sul "Corsera", ma su giornaloni nostrani " di leggere che il "monoteismo" come tale è sempre "religione di violenza". Capita, e perciò per fortuna da noi qualcuno ci sta già pensando. "La Stampa" (11/5, p. 31), titolo: "Solo un Dio 'relativista' può salvarci". Con sommario: "Nel mondo interculturale il divino non si può professare come verità". E allora? "Dio? Sì, ma fino ad un certo punto!"Verità? Sì, ma non esageriamo!" È l'aria che tira nel nostro "pensiero debole", pronto anche in lista alle elezioni europee come candidato sicuro. C'era una volta uno che disse "Io sono la via, la verità e la vita"? Concesso per "via" e "vita", ma "verità" proprio no! Altrimenti addio "salvezza"!
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