I potenti passano, l'amore di Dio resta
sabato 6 febbraio 2021
Se i "capricci" dei potenti mutano al mutare delle stagioni, l'amore di Dio è l'unica cosa che non delude mai. E fu proprio all'abbraccio di Dio che si affidò san Paolo Miki, mentre andava verso il supplizio che lo attendeva a Osaka nel 1597. Con lui venivano crocifissi tre gesuiti, cinque francescani missionari e 17 giapponesi terziari di San Francesco. Paolo Miki fu il primo religioso giapponese, nato a Kyoto nel 1556 e battezzato all'età di 5 anni. A 22 anni entrò tra i Gesuiti, dedicandosi da subito alla predicazione: un impegno che includeva anche il dialogo con i buddhisti, nel quale Miki si distinse in maniera particolare. Tra il 1582 e il 1584 compì una visita a Roma assieme a una delegazione giapponese, autorizzata dallo Shogun Hideyoshi. Ma fu per volere dello stesso Shogun - diventato persecutore dei cristiani per motivi politici e culturali - che Miki fu arrestato nel dicembre 1596 a Nagasaki e ucciso poche settimane dopo. Le sue ultime parole furono pronunciate in latino: nelle tue mani, Signore, affido il mio spirito.
Altri santi. San Guarino di Palestrina, vescovo (1080-1158); san Francesco Spinelli, sacerdote (1853-1913).
Letture. Romano. Eb 13,15-17.20-21; Sal 22; Mc 6,30-34.
Ambrosiano. Es 21,1;22,20-26; Sal 96 (97); Gal 5,13-14; Mt 22,35-40.
Bizantino. 1 Tes 4,13-17; Lc 21,8-9.25-27.33-36.
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