domenica 20 febbraio 2005
"Poltrone bollenti": "Panorama" in edicola, p. 31 e seguenti. Minestrone di "previsioni" e chiacchiere a raffica con nomi e malignità per "poltrone" in arrivo: Consulta, Rai, varie ed eventuali altre. A vanvera. Tanto, danneggiare non costa niente, coinvolgersi fa sentire importanti. Singolare però, stesso numero, pure l'ampio ritratto agrodolce - "Poteri forti", dite poco? - dedicato a Paolo Mieli, con titolo leggermente allusivo: "Paolo il freddo", che richiama un filmaccio osé degli anni '70 ("Paolo il caldo"). Singolare anche perché il pezzo si apre come le antiche lavagne di scuola in balia del capoclasse secchione e antipatico, cioè con la lista dei "buoni" e dei "cattivi". Buoni - neanche a dirlo - sono gli amici di Mieli, tantissimi: a sinistra, a destra, al centro, nella cultura e nella finanza. Si può capire. Le sorprese però non finiscono mai: indovinate un po' chi sono gli amici in Vaticano? Puntate pur in alto, che non sbaglierete. Ma, ovvio, Giovanni Paolo II. La megalomania, si sa, non ha confini. Un articolo subìto, questo, dal diretto interessato? Potrebbe, se non fosse già noto al mondo che tra Dagospia Panorama e il Corriere-nuovo-corso c'è un giro stretto, per cui spesso uno scrive a nome dell'altro. Il quale altro, Mieli in questo caso, ha davanti a sé - guarda caso - una settimana pretina. Martedì sarà nel palco importante che presenterà l'ultima fatica letteraria di Giovanni Paolo II. Editore? L'antica Rcs, quella di Romiti e Folli per intendersi, precedente cioé alla bufala dei bimbi ebrei violentemente trattenuti dalla Chiesa di Pacelli e Roncalli. Tanto per chiarire, e poi dimenticare. Com'è strana però la vita!
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