Ortofrutta, in crescita l'acquisto online
domenica 16 maggio 2021
Nel 2020 il 22% degli italiani ha acquistato prodotti ortofrutticoli online o tramite ordini telefonici. È uno dei segnali del cambiamento delle abitudini alimentari del Paese. Portato da quanto è accaduto in questi ultimi tempi, certamente, ma - c'è da pensarlo -, anche conseguenza di un mutare dei consumi che nasce da un più lungo periodo. Che certamente Covid-19 ha accelerato. A scattare un'istantanea affidabile della situazione, sono stati Nomisma e CSO Italy (Centro Servizi Ortofrutticoli) con il "Focus Ortofrutta", l'Osservatorio dedicato al mercato dei prodotti ortofrutticoli, reso noto da qualche giorno. Una delle conclusioni più importanti dell'indagine indica che sebbene gli acquisti al dettaglio siano rimasti piuttosto stabili, le abitudini di consumo sono cambiate. Ma non solo, perché è naturale pensare che le conseguenze di questi cambiamenti si ripercuoteranno anche nel post-Covid. In particolare, è previsto che gli italiani daranno sempre più importanza a elementi quali origine italiana, stagionalità e freschezza dei prodotti, mentre le aziende ortofrutticole punteranno maggiormente su elementi come l'ampliamento dei mercati esteri, la sostenibilità e la transizione digitale dell'industria 4.0. Alcuni particolari aiutano a capire meglio. Così, se appare evidente la presenza di una buona consapevolezza dell'importanza di mangiare frutta e verdura (il 57% degli italiani sostiene questi prodotti perché salutari e necessari per una dieta equilibrata), ben delineati appaiono anche i criteri d'acquisto. Il 43% dei consumatori mette al primo posto la stagionalità, mentre il 56% l'origine del prodotto e il processo produttivo. Risulta invece meno importante la marca. La pandemia, viene anche fatto notare, ha portato a un aumento degli acquisti presso i negozi specializzati in ortofrutta e il libero servizio piccolo (rispettivamente il 22% e il 20% degli italiani ha incrementato i propri acquisti in questi contesti). Il 26%, invece, ha usufruito più spesso del canale online e il 19% si è rivolto maggiormente ai discount. A perdere terreno sono stati i mercati rionali e gli ambulanti. Imprese e analisti si aspettano adesso un futuro con due orizzonti evolutivi. È plausibile, cioè, che da un lato vecchie abitudini d'acquisto tornino in uso; ma è anche prevedibile che nuove prassi di selezione e acquisto dei prodotti si consolidino e contribuiscano ad un ulteriore cambiamento dei mercati. Le imprese sono avvertire.
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