Ora tocca a noi, non dimenticare La Torre
domenica 18 dicembre 2022
Mattarella che ricorda Pio La Torre, ucciso dalla mafia, era il modo migliore, e così è stato, per aprire il docufilm Ora tocca a noi, scritto e diretto da Walter Veltroni, prodotto da Gianluca Curti e Santo Versace per Minerva Pictures con Rai Documentari, Luce Cinecittà e il contributo di Rai Teche, andato in onda venerdì in prima serata su Rai 3. Veltroni, che di cinema se ne intende, va oltre il documentario inserendo ricostruzioni fiction (con l’aiuto di Monica Zapelli), ma soprattutto spinge sull’emozione di certe immagini di repertorio e di certe testimonianze. Esemplare il racconto del regista Giuseppe Tornatore, che si trovava nella sede Rai di Palermo quando un operatore, il 30 aprile 1982, riportò la videocassetta con le prime, terribili, immagini dell’attentato a La Torre. Tornatore le vide inizialmente al contrario, mentre il nastro veniva riavvolto. Veltroni le ripropone allo stesso modo, per poi farle ripartire in avanti, nel verso giusto, mostrare l’autista Rosario Di Salvo massacrato di colpi e accanto a lui, disteso con i piedi fuori dal finestrino, Pio La Torre, in una posizione che Tornatore definisce non di difesa, ma di attacco: attacco alla mafia, com’era nello stile dell’allora segretario regionale siciliano del Partito comunista ucciso a soli 55 anni. Di forza emotiva anche la testimonianza di un ormai vecchio Emanuele Macaluso, che si commuove ricordando l’ultimo giorno passato insieme a La Torre il quale, in quell’occasione, preannunciò: «Ora tocca a noi». Prevedeva dunque il tragico destino che lo avrebbe trasformato in uno dei tanti eroi di cui, purtroppo, questo Paese avrebbe avuto bisogno, ma di cui sarebbe stato molto meglio fare a meno. Il docufilm restituisce così la storia di un’esistenza esemplare interamente dedicata all’impegno civile. © riproduzione riservata
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