venerdì 26 agosto 2011
Si scrive «Salvo errori e omissioni», ma certe omissioni sono già errori. Grandi giornali e tante polemiche preventive sui costi della Gmg, ma poi che succede? Salvo errori, pezzullo sul "Messaggero" (22/8, p. 11: «Nessun euro a carico della Spagna») e noticina sul "Riformista" (24/8, p. 4): «la Gmg, costata 50.482.525 euro, si è totalmente autofinanziata» portando all'«economia spagnola oltre 100 milioni di euro»! L'omissione sugli altri è già un errore. Normale, però. Pagine illustri non capiscono per omissione e altre non vogliono capire, per malafede. I "pappagallini" radicali per esempio, rarissimi tra la gente, ma "legione" in varie redazioni, insistono sull'8 per mille come "truffa" promettendo sfracelli in conferenze stampa. Spiace che ieri elogiando gli improperi di Facci su "Libero" (23/8, p. 9) ci caschi anche Angiolo Bandinelli ("Il Foglio", p. 2). Possibile non capire – omissione disinformata – o non voler ricordare – errore da malafede – che in ogni scelta elettorale le percentuali dei votanti assegnano tutta la posta? Alle politiche vota all'incirca il 75% degli elettori, ma il voto ha valore pieno, senza alcuna riserva o limitazione! O no? Altre omissioni? Una con paradosso. A Madrid martedì (qui A. Mura, 24/8, p. 24) dopo la Gmg, ancora «in 300mila all'incontro del Cammino neocatecumenale». Sugli altri giornali zero, ma con vendetta paradossale. Ieri mattina RaiNews 24 (rassegna stampa del direttore su Raitre) si parla di tutto, fuorché di cattolici, Chiesa e Gmg, ma caso vuole che per quasi 10 minuti in alto, tra fogli sparsi spunta fisso un titolo, forse proprio da "Avvenire": «Giovani, una speranza per il futuro della Chiesa». E già: la realtà si “vendica”.
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