domenica 21 maggio 2023
Don Giovanni Berti vignettista di Verona popolare nell’infosfera ecclesiale sta accompagnando le popolazioni del bolognese e della Romagna colpite dall’alluvione con i suoi disegni e le sue parole
«Romagna mia... cantano i giovani volontari venuti da tutta Italia mentre spalano il fango», commenta Gioba alludendo alle immagini che tutti i telegiornali hanno mostrato. «In quel “mia” non c'è possesso ma interesse e responsabilità. Il Signore mi fa sentire “mia” la difficoltà del prossimo, “mio” il suo bisogno al quale rispondere...».

«Romagna mia... cantano i giovani volontari venuti da tutta Italia mentre spalano il fango», commenta Gioba alludendo alle immagini che tutti i telegiornali hanno mostrato. «In quel “mia” non c'è possesso ma interesse e responsabilità. Il Signore mi fa sentire “mia” la difficoltà del prossimo, “mio” il suo bisogno al quale rispondere...». - https://www.facebook.com/giovanni.berti

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Pare incontenibile, in questo giorni, la vena con cui Gioba (alias don Giovanni Berti), presbitero e vignettista di Verona popolare nell’infosfera ecclesiale, sta accompagnando le popolazioni del bolognese e della Romagna colpite dall’alluvione. Ha già pubblicato cinque tavole e raccolto, sul suo profilo Facebook, più di 2mila reazioni. C’è l’angioletto che, indispettito, regge al cospetto del Padreterno un assistente vocale che ripete: «Manda pioggia».

C’è l’arca di Noè sotto il diluvio mentre un voce dal Cielo mette le mani avanti: «Ma solo per questa volta sarà colpa mia». C’è Gesù che esorta il riluttante Pietro a incamminarsi sulle acque: «Sbrigati che ci aspettano in Romagna». C’è ancora il Padreterno che, sopra le nubi, risponde all’invocazione «Aiutaci!» che sale dal basso aprendo un ombrello al contrario per contenere la pioggia.

sotto alla vignetta dell’ombrello il testo dice: «...le mani che spalano il fango sono una preghiera così come quelle che si alzano al cielo per chi è colpito dal disastro… e anche Dio non rimarrà certo con le mani in mano...».

sotto alla vignetta dell’ombrello il testo dice: «...le mani che spalano il fango sono una preghiera così come quelle che si alzano al cielo per chi è colpito dal disastro… e anche Dio non rimarrà certo con le mani in mano...». - https://www.facebook.com/giovanni.berti

Come sempre, al Gioba disegnatore, che inscena la nostra incapacità di prendere sul serio il Dio di Gesù Cristo e il Vangelo, si accompagna il Giovanni Berti prete e scrittore, che insegna appunto come prenderlo sul serio, anche davanti a un dramma di questa portata. Così sotto alla vignetta dell’ombrello il testo dice: «...le mani che spalano il fango sono una preghiera così come quelle che si alzano al cielo per chi è colpito dal disastro… e anche Dio non rimarrà certo con le mani in mano...».

E sotto il disegno di Gesù e Pietro: «Le acque nella Bibbia rappresentano il caos e il male. Possiamo camminare su queste acque come Gesù se ci riprendiamo cura gli uni degli altri, se soccorriamo con generosità e coraggio chi ha bisogno».

Ma la vignetta che ha raccolto il maggior numero di consensi, oltre 700 senza contare quelli sul gruppo pubblico Facebook “Gioba.it sorrisi e pensieri evangelici” e sul profilo Instagram “giobacomix”, è quella in cui a un tale che prega devotamente: «Oh Signore, dimmi cosa devo fare per l’alluvione in Romagna», dal Cielo, con un «Tò», gli arriva tra le mani un badile. «Romagna mia... cantano i giovani volontari venuti da tutta Italia mentre spalano il fango», commenta Gioba alludendo alle immagini che tutti i telegiornali hanno mostrato. «In quel “mia” non c'è possesso ma interesse e responsabilità. Il Signore mi fa sentire “mia” la difficoltà del prossimo, “mio” il suo bisogno al quale rispondere...».

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