sabato 27 ottobre 2018
Oggi il documento finale verrà votato in assemblea. Esso sarà offerto a Papa Francesco, e a tutta la Chiesa, come uno dei frutti, forse il più visibile, di questo sinodo. Non è l'ultima parola del sinodo, perché è prevista una fase attuativa, ma è certo una parola importante. Tante aspettative si sono riversate su questo documento. Credo sia importante, dunque, accostarsi a questo testo con alcune precauzioni: esso è il frutto di un discernimento e raccoglie i nuclei tematici attorno ai quali si sono concentrate le discussioni nel sinodo. E il sinodo è sui giovani, per cui i temi trattati e i cambiamenti della Chiesa richiesti e auspicati durante il sinodo sono per loro e per la loro felicità e chiamata alla libertà. Il sinodo lo abbiamo vissuto in spirito di servizio, di apertura allo Spirito e di ricerca del bene. Si farebbe un passo indietro ora se si leggesse il documento con pregiudizi, con occhi ideologici e contando righe e paragrafi dedicati a ciascun tema: non è con le parole scritte che la Chiesa cambia, ma con la vita e l'esempio di ciascuno di noi.
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