Nella passione dei Papi l’umanità dello sport
mercoledì 31 maggio 2023
Quello passato è stato un weekend sportivo senza scossoni: il campionato di calcio ormai archiviato tranne che per un verdetto legato alla retrocessione, il Gran Premio di Monaco avvincente sotto l’intensa pioggia, ma finito come sempre, con la vittoria di Verstappen e con la Ferrari in difficoltà sulla strategia e il Giro d’Italia, all’ultima sua tappa e senza problemi di classifica, ma con la maestosità dell’arrivo su via dei Fori Imperiali di fronte allo sguardo del Presidente Mattarella, a superare in bellezza perfino il consueto “gran finale” del Tour de France. Non parto dalla cronaca, ma da questo sublime “impatto” e dal luogo dove il Giro ha collocato il suo ultimo traguardo, Roma. Quanto lo sport generi “grandezza”, in tutte le sue forme, lo possiamo scopriamo spostandoci di poche migliaia di metri: destinazione Città del Vaticano. Senza dubbio la Santa Sede ha storicamente riservato un’attenzione speciale al movimento sportivo e la riflessione di oggi è custodita in un bellissimo documento che lo spiega, nel dettaglio: (a cura di) Antonella Stillitano, Alejandro Mario Dieguez, Quirino Bortolato: I Papi e lo sport. Oltre un secolo di incontri e interventi da San Pio X a Papa Francesco (Libreria editrice vaticana, 2015). Il volume raccoglie 600 incontri tra i Pontefici, da inizio ‘900 a oggi, e una selezione di 120 discorsi per costruire quella che potremmo definire una vera e propria antologia di “pastorale sportiva”. Lo sport come solidarietà, inclusione, fratellanza, pace, suddiviso in otto capitoli e descritto nelle parole di Pio X, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Come lo storico dello sport Sergio Giuntini scrive nella sua introduzione, la cultura occidentale, a partire da quella platonica, passando per quella cristiana, cartesiana, kantiana e poi perfino socialista si è troppo a lungo fondata sul tentativo di rimozione dei corpi, ponendo una sorta di dicotomia fra corpo e spirito, con un principio di subalternità del primo nei confronti del secondo. Perfino Don Lorenzo Milani, di cui abbiamo recentemente ricordato il centesimo anniversario della nascita, nella sua straordinaria visione del sistema educativo si era espresso in modo fortemente dubbioso sull’agonismo e sulle aberrazioni del tifo che spostano l’attenzione da cose più importanti. Leggere però questo volume permette di ricostruire la centralità del valore educativo dello sport, disciplina resistente che ha saputo scrollarsi di dosso, nel corso della storia, tanto quel pregiudizio di partenza quanto quell’esaltazione del culto del corpo, quell’elogio strumentale della disciplina come strumento di controllo, quel tentativo di identificare una superiorità etnica o razziale che è stata al centro dei regimi dittatoriali del XX secolo. Lo sport è ben altro e lo ha saputo dimostrare, come testimoniato da tutti questi centoventi interventi, senza alcuna esclusione, di Papi “alpinisti” come Pio XI, “polisportivi” come Giovanni Paolo II o dichiaratamente tifosi come Francesco, orgoglioso possessore della tessera ufficiale della “hinchada” del San Lorenzo, gloriosa squadra di calcio di Buenos Aires. Lo sport e la centralità dell’uomo, il rispetto della sua dignità, la sua crescita completa, la sua educazione, il suo rapporto con gli altri: sono questi i temi sui convergono le parole di otto Pontefici che attraversano 120 anni di storia. Pagine da leggere e, soprattutto, da applicare per chiunque ami lo sport. © riproduzione riservata
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