giovedì 27 dicembre 2007
Dal sassolino frettoloso e incompetente ("La Stampa", 14/12, p. 22) è subito valanga in pagine, tv e radio fino alla vignetta che alla vigilia irride ("Repubblica", 24/12): «No, figliolo, Gesù è nato in una stalla, non in un gazebo». Il sassolino? Un capolavoro con titolo strillo: «Il Vaticano sposta il presepe. Sparisce la grotta di Betlemme, Gesù nato in casa a Nazareth»! Quest'anno nel presepe a Piazza S. Pietro c'è "una casa", quindi è "la casa di Nazareth"! E il tutto si ispira al racconto di Matteo: «Giuseppe accolse Maria in casa sua». E Betlemme? Niente! Infatti «a imporre la tradizione di Betlemme è stato il Vangelo di Luca" mentre Marco e Giovanni indicano solo il luogo della nascita"». Quest'anno Matteo batte Luca! E per 15 giorni, ovunque, sussurri e chiacchiere sul Vaticano allegro che stravolge a piacimento. Una rivoluzione: nasce "in casa a Nazareth"! Niente "Betlemme"! Niente "grotta"! "4" re magi invece di 3! E allora dopo due settimane di pazienza la Santa Sede ha dovuto ricordare a ignoranti e dilettanti che la libertà artistica di immaginare il presepio è regina nei secoli. Bene, ma poi in concreto uno chiede: proprio vero che a differenza di Luca, Matteo non parla di Betlemme? Certo: nel cap. 1. Ma il 2 comincia così: «Nato dunque Gesù a Betlemme», e subito nomina Betlemme altre quattro (4!) volte! Marco poi non "indica mai il luogo di nascita"! E la grotta, il bue e l'asinello? Nei Vangeli non ci sono! La grotta fu frutto di fantasia di Cirillo Alessandrino (II secolo)! E i "magi": 3 o 4? Nei Vangeli il numero non c'è! È così: "sassolino" e "valanga" sommergono l'onore della categoria.
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