giovedì 27 dicembre 2018
Antivigilia di Natale (23/12 "Corsera" tutta p. 17): «Il ritorno di Fruttero e Lucentini: E Luca aggiunse la mangiatoia»! Sintesi: «Soltanto uno dei quattro evangelisti descrive il presepe… (Luca) ha intuito il valore poetico della Notte di Natale. E i suoi effetti speciali hanno ispirato schiere di artisti.» La scoperta è sorridente: così «però e quasi di sfuggita Luca ha dato al quadro della Natività il suo fondo prodigioso (…) di cui né Matteo, né Marco, né Giovanni intuirono il valore poetico, l'immensa portata figurativa: il fatto che il Natale fosse di notte. La "notte di Natale", appunto»! Sorride, la riflessione del duo celebre in tante pagine – Carlo Fruttero (1926-2012) e Franco Lucentini (1920-2002) – ma con questa "rivelazione": la sensibilità di artista di Luca, noto per tradizione anche come "pittore", ha inventato tutto lo scenario di fantasia con lo sfondo prodigioso della "Notte" e «l'aggiunta della mangiatoia»! Il resto è conseguenza...
Dunque il "pittore" quasi fotografo scrive il suo Vangelo inventando la Notte Santa che ha ispirato i secoli. Sorridi ancora, ma poi ricordi un particolare, cioè che proprio Luca, "unico" tra i quattro a raccontare la Notte Santa, è anche l'unico che scrive al suo amico di nome Teofilo (Lc. 1, 1-4) che «fin dall'inizio... accuratamente e in ordine» ha cercato e ascoltato tutti coloro che «avevano visto con i loro occhi» (autòptai in greco) ricordi che proprio lui è anche unico a raccontare: l'Annunciazione di Maria, la sua visita ad Elisabetta, l'esultanza della coppia di anziani e il "Magnificat" di Maria stessa...
Insomma: parrebbe evidente che Luca ha ascoltato Maria e che nei secoli il suo racconto quasi "fotografico" ha ispirato tanti artisti non solo nelle Annunciazioni, ma anche nei presepi. Sorridiamo ricordando la divertente coppia, ma riserviamoci la gioia della preziosa memoria di quella Notte.
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