mercoledì 13 dicembre 2017
Note musicali in prigione. Come percorso trattamentale. Domani, giovedì 14 dicembre, sarà inaugurata la sonorizzazione di 357 metri di corridoi che separano gli spazi detentivi da quelli di colloquio e consultazione della sezione femminile di Rebibbia a Roma. Qui si potrà ascoltare musica strumentale tratta dalle audioteche del progetto "Co2 - Controllare l'odio", attivo in 12 carceri italiane, sostenuto dalla Società italiana degli autori ed editori (Siae) e in collaborazione con l'Università di Pavia.
Ciascuna detenuta, spiegano i promotori, creerà una playlist personalizzata, scegliendo i brani che ritengono più adatti per il loro coinvolgimento emotivo. L'audioteca è composta da circa 2mila composizioni orchestrali, colonne sonore, musica classica, pop rock, elettronica e musica etnica. Molti brani sono stati scritti da Franco Mussida, presidente del Cpm Music Institute e tra i fondatori della Premiata Forneria Marconi (Pfm). È lui l'ideatore del progetto e, insieme a Federico Zampaglione dei Tiromancino, giovedì inaugurerà lo spazio. Spiega: «Il cammino musicale produrrà in modo innovativo effetti collaterali: permette alle detenute di creare una culla per i propri pensieri, creata da climi emotivi che riscalderanno un luogo di per sé desolato. Il progetto è nato dal suggerimento del comandante della Polizia Penitenziaria, subito ripreso dalla direttrice di Rebibbia». Si continua infatti a considerare la chiave il simbolo della sicurezza ma, nella realtà, più sono le mandate, più sale la recidiva.
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