sabato 22 aprile 2017
Memorie ripetute e aggiornate. Leggo che oggi a Roma, convocato dallo zelo di “laici” con sollecitazioni anche ecclesiastiche si svolge un Convegno per “ricordare” a Papa Francesco che “È suo dovere fare chiarezza”. “Memento, Francisce”? Poco chiaro il Papa? A molti pare l'opposto: chiarissimo, dalla Evangelii gaudium alla Amoris laetitia in particolare. E allora la realtà – ecco la ripetizione: “corsi e ricorsi storici”, ci perdoni G. B. Vico! – dice che per ambienti ben noti anche di Chiesa fare chiarezza per ogni Papa significa solo ripetere quello che si pensa dalle loro parti, e se lui dice o pare dire qualcosa di diverso allora “non è chiaro”. Anzi: non è fedele, è pericoloso per la fede e per la stessa Chiesa. Aggiornamento e ripetizione. Ecco il Convegno di oggi. E vecchie memorie mi portano al novembre 1962, inizi del Vaticano II: l'allora monsignor Pietro Palazzini, stretto ideale antenato dei convegnisti di oggi, invitò con insistenza in Vaticano il grande Indro Montanelli e – Nb: citazione – «parlando a nome dei cardinali Ottaviani e Siri» gli raccomandò di scrivere sul “Corsera” «per difendere l'ortodossia messa in pericolo dal papa»! “Lo sventurato” pur “stupito si adeguò”, e scrisse... Poi pentito chiese scusa indicando chi lo aveva incaricato: fu uno dei punti neri della carriera giornalistica dell'Indro nazionale. Ecco la memoria, con i “ricorsi”. Palazzini è noto poi anche per imprese gravemente confuse, tra cui “il plagio” scandaloso di un documento del S. Offizio che nel 1977 fece soffrire molto Paolo VI. Che dire? Che se allora non riuscirono a far naufragare la nave del Vaticano II appena “uscito” verso l'uomo, anche oggi non riusciranno a far chiamare “chiarezza” solo e sempre quello che hanno in testa loro stessi. La “stella polare” del Concilio, nella luce solare del Vangelo guida anche oggi la Chiesa.
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