Maurizio Costanzo 39 anni di show
giovedì 29 ottobre 2020
Puntata numero quattromilaquattrocento-quarantasette. Lo scriviamo in lettere (sperando di non avere sbagliato) perché rende meglio l'idea del fenomeno Maurizio Costanzo show, giunto martedì in seconda serata su Canale 5 al trentanovesimo anno di messa in onda, a parte qualche interruzione. Era il 14 settembre 1982 quando sulla neonata Retequattro versione Fininvest debuttava il nuovo talk-show di colui che sul modello dei network americani aveva portato il genere in Italia con Bontà loro il 18 ottobre 1976 sull'allora Rete 1 della Rai. Sarebbero poi arrivati, sempre sulla Rete 1, Acquario (30 ottobre 1978) e Grand'Italia (novembre 1979) fino al debutto del Maurizio Costanzo show, il talk più longevo della storia della televisione italiana, che ha trasformato il suo conduttore in uno degli uomini più potenti d'Italia. Partecipare al suo show significava esistere. In molti devono tutto a Costanzo: comici, attori, scrittori, politici.... Nel frattempo il suo mai celato laicismo ha creato mentalità. Adesso, a 82 anni suonati, la sua influenza è forse minore, ma non certo la sua presenza “ecumenica” in tv. È uno dei pochi che si permette di tenere i piedi su due staffe, andando in onda contemporaneamente in Rai e a Mediaset. Senza contare che fa coppia con la donna più potente della tv: Maria De Filippi. Detto questo, resta da dire qualcosa sulla puntata della ripresa stagionale, che si annunciava dedicata all'informazione ai tempi del Covid, mentre si è trasformata in una sorta di duetto tra Massimo Giletti, presunto candidato a sindaco di Roma, e Virginia Raggi, attuale prima cittadina della capitale. Insieme hanno monopolizzato la serata parlando (e cantando) in sostanziale libertà. La Raggi ha persino ottenuto da Costanzo la promessa di essere votata se garantirà una città un po' più pulita. Per tutti gli altri (Mentana, Porro, Botteri, Gentili...) poco spazio, eccezion fatta per il viceministro alla sanità Pierpaolo Sileri (pentastellato come la sindaca). Mentre il comico Andrea Pucci si è ritagliato qualche minuto per strappare un sorriso al pubblico in sala inscatolato nel plexiglas, che poi, rispetto ai teatri chiusi, è apparsa una concessione, un privilegio, sia pure in sicurezza.
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