venerdì 26 gennaio 2007
Lezione di filosofia applicata in pagina. Mercoledì su "Repubblica" Enrico Franceschini, corrispondente da Londra, scrive un pezzo scandalizzante su un evento epocale di" Pamplona. Gran Bretagna/Spagna: una bella distanza? Fa niente. La notizia è nel titolo: "Sepoltura in Chiesa per Borgia". Borgia? Già sentito" C'è stato anche un Papa con quel cognome, Alessandro VI, e la sua sepoltura in chiesa non parrebbe una grande notizia. Infatti non è lui. Si tratta di Cesare, suo "figlio illegittimo", quello cui è dedicato "Il Principe" di Machiavelli, non proprio un esempio - va detto - di buon cristiano. Anzi"È successo che - annuncia Franceschini - nel V centenario della morte, avvenuta appunto presso Pamplona, "la Chiesa lo ha infine perdonato e tra un paio di mesi" potrà ricevere sepoltura cristiana". Caspita che notizia! Da Pamplona via Londra. Leggi meglio e scopri che "forse dopo aver consultato il Vaticano" il vescovo ha dato il permesso di sepoltura "nel cimitero della Chiesa di Santa Maria". "Nel cimitero"? Ma allora non esattamente in chiesa. Anche il Verano, a Roma, potrebbe chiamarsi "il cimitero della Basilica di San Lorenzo", e chissà quanti non proprio stinchi di santo vi sono stati seppelliti nei secoli. E allora? Perché la Chiesa - "crudele" sempre -- "lo ha perdonato"? Già: qui è la coda, con piccolo spruzzo di veleno. Leggi che per Franceschini c'è "un altro fattore, il turismo", che spiega tutto. Il vescovo dunque "ha cambiato parere" per affari. Puro materialismo storico: struttura e sovrastruttura, tutto spiegato con l'economia. Marx è vivo, tra Londra e Pamplona, e fa notizia a "Repubblica": contro il prete, ogni prete-sto è buono.
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