Il mantello donato e la fede condivisa
giovedì 11 novembre 2021
A che vale la nostra fede se non sappiamo condividerla con il mondo, stracciarla perché tutti ne abbiano un pezzo e trasformare la nostra vita in una perenne occasione di dono? Ce lo chiede san Martino, che la tradizione ritrae nel gesto di donare il suo bel mantello da cavaliere a un povero mendicante. Il santo vescovo di Tours vissuto nel IV secolo era nato nel 316 o 317 in Pannonia (oggi Ungheria) ed era figlio di un militare romano. Venne cresciuto nella fede cristiana ma, usanza consueta a quel tempo, non era battezzato. Era quindi un soldato quando avvenne l'episodio che tutti conoscono: incontrò un mendicante sulla via e decise di dividere il suo mantello con la spada per donarlo come riparo dal freddo. Martino prestò servizio in Gallia e fu qui che ricevette il Battesimo dopo aver abbandonato la vita da soldato. Nel 356 raggiunse a Poitiers il vescovo Ilario, che lo ordinò prete. Nel 371 divenne vescovo di Tours, impegnandosi nell'evangelizzazione delle campagne. Morì a Candes nel 397.
Altri santi. San Menna del Sannio, eremita (VI sec.); san Bartolomeo il Giovane, abate (980-1055).
Letture. Romano. Sap 7,22-8,1; Sal 118; Lc 17,20-25.
Ambrosiano. Sir 50,1a-b(cfr.); 44,16a.17ab.19b-20a.21a.21d.23a-c;45,3b.12a.7.15e-16c; Sal 83 (84); 1Tm 3,16-4,8; Mt 25,31-40 oppure Lc 6, 29b-38.
Bizantino. 2Ts 2,3-3,5; Lc 13,31-35.
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