La "nobiltà" del martirio come testimonianza di fede
mercoledì 30 gennaio 2019
Perché il mondo “teme” il Vangelo? La risposta sta nel sangue versato dei martiri: la loro testimonianza di fede è un “rischio”, un pericolo per l'ordine costituito in cui domina la logica del più forte. Oggi il Martirologio ci presenta la figura di santa Martina, di cui non abbiamo notizie biografiche certe, anche se l'antichità del culto ne attesta la storicità. Secondo la tradizione, Martina era una diaconessa vissuta nel III secolo, figlia di nobili. Arrestata per la sua fede e condotta davanti al tribunale dell'imperatore Alessandro Severo, si rifiutò di compiere un sacrificio al dio Apollo. Non solo, davanti a lei le statue degli dei romani andarono in pezzi. Il suo coraggio le costò la vita: portata al X miglio della via Ostiense venne decapitata. La prima notizia storica del suo culto risale al VII secolo quando papa Onorio I le dedicò una chiesa.
Altri santi. Sant'Armentario di Pavia, vescovo (VIII sec.); beato Sebastiano Valfrè, sacerdote (1629-1710).
Letture. Eb 10,11-18; Sal 109; Mc 4,1-20.
Ambrosiano. Sir 44,1;49,1-3; Sal 140; Mc 4,35-41.
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