Difendere la comunione per vincere le avversità
domenica 29 marzo 2020
L’unità è il bene più prezioso per una comunità, il fondamento saldo che infrange le onde avverse e spinge oltre le difficoltà. E fu proprio per la comunione tra i credenti che si spese san Marco di Aretusa, vescovo del IV secolo della città siriana che oggi è Er Rastan. Accusato inizialmente di non essere abbastanza deciso contro l’arianesimo (forse perché preoccupato proprio della ferita provocata dalla diffusione dell’eresia), nel 360 Marco chiarì la sua ortodossia e questo fece sparire i “sospetti” su di lui. Nel 361 fu costretto a fuggire a causa della presa di potere di Giuliano l’Apostata che voleva restaurare il paganesimo. Tornò, però, quando venne a sapere che i preti erano stati imprigionati. Marco aveva fatto distruggere un tempio pagano e questo, al suo ritorno, gli costò l’arresto e le torture, alle quali sopravvisse. Si dedicò all’evangelizzazione dei pagani fino alla morte nel 364. Altri santi. Santi Simplicio e Costantino, abati di Montecassino (VI sec.); san Ludolfo di Ratzeburg, vescovo (XIII sec.). Letture. Ez 37,12–14; Sal 129; Rm 8,8–11; Gv 11,1–45. Ambrosiano. Es 14,15–31; Sal 105 (106); Ef 2,4–10; Gv 11,1–53.
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