giovedì 9 ottobre 2008
«Marchette»: in gergo pezzi o interviste con elogio incondizionato di un'opera o di un autore, presente o no. Martedì sull'"Unità" " p. 1: "Anche i ricchi le fanno" " Maria Novella Oppo ne bacchettava tante: "Schifani da Monica Setta (Raiuno), Brunetta da Massimo Giletti (Raiuno), la Gelmini da Paola Perego (Canale 5)" e più di tutti "l'ideologo Del Debbio da Alain Elkann". Oppo furente: eccessi di servilismo! Che dire? Questi casi non li ho visti, ma certo capita anche ai giornalisti di essere servilissimi. Perciò sabato su "Libero" (p. 1) Vittorio Feltri bacchettava da par suo "Gli utili idioti dei talk show televisivi". Per caso però, sempre sabato sera a "Che tempo che fa" " stavolta Malpelo lo ha visto " dolce come il miele scorreva l'"intervista" di Fabio Fazio prosternato ai piedi di Corrado Augias per una "marchetta" gigante al suo libro su Gesù Cristo. Devotissimo, Fazio: senza batter ciglio ha consentito tutto all'autore "marchettato", annuendo serio e cerimonioso anche quando Augias impavido ha detto che è noto a tutti che Gesù mai ha fondato una religione perché mai ha parlato di "chiesa", l'unico testo in cui pare parlarne (Matteo 16, 18) è un falso posteriore, e «solo dopo il 135», con la seconda distruzione di Gerusalemme, si parla sul serio di «chiesa». E Fazio? Prosternato e rapito, soave e silente. Caspita! Ma San Paolo quasi 100 anni prima, tra il 40 e il 50, scrive «alle chiese» di molte città, da Tessalonica a Roma, a Corinto a Efeso, che centinaia di volte nomina proprio come «chiese»! Senza alcun senso critico. Più marchetta di questa!
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