martedì 1 giugno 2010
"Sutor, ne ultra crepidam!" (Calzolaio, non andare oltre la suola!) Antico monito agli eccessi di zelo, talora anche in pagina. Così p. es. domenica ("Riformista", p 5) un titolo domanda se "Il Papa farà mea culpa" per "i preti pedofili". Replica al "calzolaio" titolista: cos'altro ha fatto e sta facendo il Papa, da mesi e mesi, parole e azioni, e in nome della Chiesa intera? Eccessiva forse ieri ("Giornale", p. 24) anche Cinzia Romano che inizia così l'intervista a Carlo Verdone sulla figura del prete al cinema: "In questo momento i preti fanno tutto, fuorché simpatia"per poter pensare che nel cesto sacerdotale non tutte le mele sono marce". Sicurezza di verità: tutte mele marce? Sempre in tema di "verità" interessante domenica Ferdinando Camon ("Stampa", p. 1) sul dovere di dirla ai malati e sempre lì, ieri, il commento di Umberto Veronesi, che distingue tra "diagnosi", che va sempre comunicata con chiarezza, e "prognosi" sempre ipotetica, che deve lasciar spazio alla speranza. Equilibrio, dunque. Ancora, su verità e ragione ieri vari pezzi sul "Giornale": Antiseri e Lottieri (p. 22) su ragione e religione tra "illusioni" e "pretese", e Steno Sari (p. 18: "Con la verità diventiamo tutti uomini liberi") che ricorda la domanda di Pilato a Gesù che tace: "Quid est veritas?" (Cosa è la verità?). Non sarebbe "eccesso" annotare con S. Agostino che l'anagramma preciso della domanda poteva essere la risposta: "Est vir qui adest!" (E' l'uomo che hai davanti!). Del resto Lui l'ha detto davvero: "Io sono la Via, la Verità, e la Vita". Qui, per chi crede, da 2000 anni nessun eccesso!
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