Un santo «europeo» e ponte tra due vite
giovedì 21 luglio 2022
Tra studio e predicazione, tra spiritualità e impegno nella storia: quello di san Lorenzo da Brindisi è il profilo di un santo "europeo", testimone di un Vangelo incarnato, ponte tra la vita divina e le vicende del mondo. Al secolo Giulio Cesare Russo, era nato a Brindisi il 22 luglio 1559, da Guglielmo Russo ed Elisabetta Masella. Perse il padre da bambino e la madre in adolescenza, così, a 14 anni, si trasferì a Venezia da uno zio sacerdote, dove proseguì gli studi e maturò la vocazione all'Ordine dei Minori Cappuccini. Assunse il nome di Lorenzo e il 18 dicembre 1582 divenne sacerdote, assumendo diversi incarichi nell'Ordine fino a diventarne vicario generale nel 1602. Nel 1618, sentendosi prossimo alla fine, voleva tornare a Brindisi, ma i nobili napoletani lo convinsero a recarsi dal re di Spagna Filippo III, per esporre le malversazioni di cui erano vittime per colpa del viceré spagnolo Pietro Giron, duca di Osuna. Il 22 luglio 1619 padre Lorenzo morì a Lisbona, forse avvelenato. Fu beatificato nel 1783 da Pio VI; canonizzato nel 1881 da Leone XIII; proclamato dottore della Chiesa, col titolo di doctor apostolicus, nel 1959 da Giovanni XXIII.
Altri santi. Santa Prassede di Roma, vergine e martire (II sec.); sant'Alberico Crescitelli, martire (1863-1900).
Letture. Romano. Ger 2,1-3.7-8.12-13; Sal 35; Mt 13,10-17.
Ambrosiano. Gs 4,19-5,1; Sal 112 (113); Lc 9,18-22.
Bizantino. 1Cor 7,24-35; Mt 15,12-21.
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