Apostolo di un Vangelo che «s'immischia» nella storia
domenica 21 luglio 2019
Il Vangelo s'immischia nella storia, entra nelle pieghe più profonde delle vicende umane e indica i valori sui quali vanno costruite le nazioni. Di questo Vangelo fu portatore san Lorenzo da Brindisi, che, canonizzato da Leone XIII nel 1881, fu proclamato dottore della Chiesa nel 1959. Giulio Cesare Russo era nato a Brindisi il 22 luglio 1559; orfano, studiò a Venezia grazie a uno zio prete. Nel 1575 vestì l'abito dei Frati Minori Cappuccini e prese il nome di Lorenzo; sette anni dopo era prete. Nell'Ordine ebbe diversi incarichi (fu cappellano anche in Ungheria tra le truppe cattoliche impegnate nella guerra con i turchi) e nel 1602 divenne vicario generale dell'Ordine, viaggiando poi molto in Europa. Nel 1618 si recò dal re di Spagna Filippo III come portavoce dei nobili napoletani, vittime della prepotenza del viceré spagnolo Pietro Giron. Il 22 luglio 1619 morì a Lisbona, forse avvelenato.
Altri santi. Santa Prassede di Roma, vergine e martire (II sec.); sant'Alberico Crescitelli, martire (1863-1900).
Letture. Gn 18,1-10; Sal 14; Col 1,24-28; Lc 10,38-42.
Ambrosiano. Es 24,3-18; Sal 49 (50); Eb 8,6-13a; Gv 19,30-35.
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