sabato 24 settembre 2016
La City di Londra, oggi capitale della finanza britannica, era un tempo la dimora di Terzio il bottaio, Spurio il birraio e di Gratus il mendicante. Lo dimostrano alcune delle 405 tavolette di epoca romana ritrovate recentemente nel sottosuolo, dove un tempo sorgeva il tempio di Mitra. Fino a oggi ne sono state decifrate 87. E così per la prima volta è stato possibile avere informazioni sugli abitanti della città prima e dopo la sanguinosa rivolta di Boadicea, la regina della tribù degli Iceni che guidò la più importante sommossa anti-romana della Britannia, radendo al suolo anche Londonium nel 61 d.C. Gli studi su questi reperti sono stati resi noti nei giorni scorsi dal Dipartimento Archeologico del Museum of London. Una tavoletta riporta un contratto, datato 21 ottobre 62 d.C., e parla di «venti carichi di provvigioni», mentre un'altra, datata 65 d.C., cita Londonium diventando così il più antico riferimento scritto alla capitale: più vecchio di cinquant'anni di una citazione che si trova in Tacito. Sono un centinaio i nomi che compaiono, insieme a documenti finanziari, legali, militari e anche lettere dell'alfabeto e numeri, forse la prima prova di insegnamento elementare nella Londra romana. «Che privilegio essere la prima persona a leggere le tavolette dopo diciannove secoli e scoprire cosa facevano i londinesi in quell'epoca», ha dichiarato qualche giorno fa l'archeologo Roger Tomlin dell'Università di Oxford: «Mi sento davvero fortunato».
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