domenica 26 aprile 2009
"Ordine, disordine, comples-sità": titolo di un futuro Convegno, a Foggia. Di tre parole, l'unica sempre vera è la terza: nulla le sfugge, anche in pagina. Venerdì p. es. sul "Corsera" (p. 41. Cultura: "E il santo incontrò il sultano") Marco Ventura annota che del celebre incontro del 1219 a Damietta, tra san Francesco e il sultano d'Egitto, si sono date le più diverse interpreta-zioni: «per Bonaventura e Giotto fu il trionfo della vera religione cristiana», Voltaire vi trovò «il fanatismo francescano e la saggia tolleranza dell'Oriente», per Gustave Doré dimostrò «la superiorità europea sull'indolenza araba», e «Joseph Ratzinger vi lesse il torto dei Crociati e lo splendore di una pace che convinse il sultano». Bel segnale: l'interpre-tazione davvero aperta, moderna e che non umilia nessuno è data da chi è spesso descritto come crociato antimo-derno, se non peggio. Già: il mondo è complesso e chi lo dimentica sbaglia. L'altro ieri ("Unità", p. 36) una lettera indignatissima ricordava che nel 1939, poco prima della «tragedia» della guerra, Mussolini in visita a Vercelli fu salutato con entusiasmo da un giornale cattolico. Brutto episodio? D'accordo, ma la realtà complessa direbbe agli smemorati più o meno furbi che quella «tragedia» fu preparata, proprio allora, con l'accordo pudicamente chiamato Ribbentrop-Molotov, in realtà Hitler-Stalin, esaltato da "L'Unità" clandestina e dal suo partito. È così. 25 aprile: si parla di Liberazione o come tutto oro o come tutta criminalità totalitaria. No, la realtà è complessa.
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