martedì 28 maggio 2013
Nei giorni scorsi era successa una cosa inaspettata. Una folla aveva seguito Gesù fino sopra una collina. L'aria era ferma. La sera stava arrivando ma quelli non se ne andavano. E Gesù era salito, alcuni lo avevano seguito fino a lassù, mentre molti avevano deciso di aspettare che scendesse. I suoi discepoli erano giunti più vicino a lui e si erano seduti. Gesù guardava il panorama. Sembrava più pensoso del solito, come se in cuore gli premesse qualcosa che non sapeva come dire. Continuando a guardare un punto indefinito cominciò con un filo di voce: «Beati i poveri nello spirito, perché è loro il regno dei cieli ….». I suoi si strinsero. Si vedeva il lago di Tiberiade da lì. Erano i dodici che aveva scelto. Oltre a Simone detto Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, c'erano Filippo, un altro Giacomo figlio di Alfeo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Simone Zelota, Giuda Taddeo di Giacomo e Giuda Iscariota. «Beati quelli che soffrono… saranno consolati». Gesù sembrava soffrire delle pene che aveva toccato. Come a non poterne più di storpi, piagati. Ad Andrea vennero le lacrime. «Beati…» Pietro e Giacomo si guardavano. Molti della folla restavano distanti. Aspettavano che ridiscendesse per compiere i segni prodigiosi. Altri si avvicinavano, con i visi in alto come cerbiatti, animali persi.
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