venerdì 7 dicembre 2007
Poteva mai succedere che una scelta intelligente come il "Corridoio degli Applausi" venisse accolta favorevolmente da tutto il mondo del calcio? Fin da domenica, quando ho visto concludersi la bella partita di Firenze con quella piccola cerimonia improvvisata nel giorno della passione di Prandelli, ho atteso la solita pioggia di sì e di no, la formazione degli schieramenti che un giorno qualche genio proporrà come una sorta di "bipolarismo pedatorio"; e invece è superficialità, pressapochismo, insensatezza. Se a qualcuno fosse venuto in mente di distribuire quattrini - a fine partita - magari con una speciale tabella di rendimento compilata con la collaborazione dei telecronisti che danno le pagelle, ci sarebbe stato un coro di sì. Soldi, soldi, soldi: i cosiddetti valori del calcio son tutti lì, da tempo, evviva lo showbiz.
Degli altri valori si parla, spesso, con dosi massicce di rispetto umano: perchè la bontà rischia di essere tradotta in buonismo, l'educazione in perbenismo, la correttezza in moralismo. Ciò che non manca mai è la retorica, accompagnata dalle demagogia. E allora vorrei precisare - per conoscenza diretta - che quello scampolo di "terzo tempo" che hanno inventato a Firenze mutuandolo dal rugby non è retorico, demagogico, neppur banale. È festoso. Non capisco perchè i contestatori abbiano accettato la stretta di mano... preventiva, quella d'inizio partita, e non quella finale. Forse perchè disdegnano le mani sudate? O piuttosto perchè non vedono l'ora di tuffarsi in sala stampa per inondare microfoni, telecamere e taccuini di accenti rabbiosi, di polemiche sciocche e magari di pensieri focosi destinati a provocare incendi?
Abbassare i toni è un imperativo, soprattutto per quei signori del calcio che puntualmente contestano le decisioni istituzionali (leggi comprese) trovandole inadeguate alla bisogna; ma loro, mai propositivi, mai costruttivi, solo contestatori, spaventati all'idea di pagar dazio. Con i soldi o i pensieri, e questi ultimi - rarissimi, quasi introvabili - gli costano molto di più degli euromilioni buttati ogni giorno nella mischia. La scelta del club dei fratelli Della Valle dovrebbe essere accolta anche da certi scettici blu, magari per puro cinismo: quella è gente che se ne intende, di immagine aziendale, gente che nel mondo è rispettata, anzi ammirata. Per status e ricchezza. Perchè non imitarli? Eh no, vedrete: ci sarà battaglia.
Come risolvere il problema del Corridoio degli Applausi: sor Diego, li inviti tutti a cena, e faccia trovare un regalino di Natale sul piatto, trasformi una seduta di Lega in un evento mondano. Farà effetto, e il progetto passerà. Salvo rare eccezioni, cos'è, la Lega, se non un Social Climber Club, un'accozzaglia di arrampicatori sociali?
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