Le fragili tentazioni dell’isola di Canale 5
mercoledì 5 luglio 2023
Il vuoto pneumatico è l’assenza di tutto, praticamente il nulla. Nella realtà reale (se così si può dire) forse non esiste, ma nella falsa realtà televisiva se ne trova in abbondanza. Ad esempio in programmi come Temptation island, il lunedì in prima serata su Canale 5, in cui come tutte le volte coppie di fidanzati (quest’anno sette anziché sei) vengono messe a ulteriore prova (perché già un po’ in crisi) di fronte alla tentazione che si traduce nel vivere separate in un villaggio turistico in Sardegna per 21 giorni con un bel gruppo di donne a disposizione degli uomini e altrettanti uomini a disposizione delle donne. Il tutto ripreso dalle telecamere per poi verificare come i singoli si sono comportati. Le coppie sono assortite in funzione dello spettacolo e ognuna, di fatto, recita sempre più e sempre peggio una parte, ma pur di apparire si fa di tutto: si accetta di litigare con il fidanzato o la fidanzata, vestiti da sera, davanti a un falò su una spiaggia trasformata in set televisivo con un bel po’ di pubblicità sullo sfondo. Non ce ne voglia Erich Fromm, ma il suo avere o essere è tramontato dietro l’apparire. In molti casi si crede di esistere perché si appare. La fragilità di queste persone che chiedono di partecipare a Temptation island e per questo affrontano un casting, è inversamente proporzionale ai muscoli o alle forme che mettono in mostra, bisognose sempre di surrogati per andare avanti nella vita a due. È un brutto segnale, lo ripetiamo ancora una volta, e questi programmi, per i quali ognuno è libero di dire quello che gli pare (esperimento sociologico, feuilleton televisivo o altro), sono deleteri soprattutto per i più giovani, che avrebbero bisogno di veder rappresentati valori forti a partire proprio dall’amore, quello autentico però, non quello fasullo di Temptation island e dei suoi fragili protagonisti. © riproduzione riservata
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