domenica 19 agosto 2007
Gran dibattito su religione e politica. Ieri ("Il Giornale", p. 2) leggo che Veltroni, supercandidato del Centrosinistra, tornato in Italia, "cerca l'appoggio del mondo cattolico e per vincere le primarie va in convento" a parlare dell'amore con un vescovo e uno storico cattolico doc. Leggo anche ("Europa", p. 3) che, diverso crinale cattolico, "attorno a Veltroni" ci sono "le manovre di Cl" e ("Corsera", p. 11) ecco Cesana che chiede al Pd di "arginare gli estremisti". Però se "il prodiano Vassallo" - e l'aggettivo dice anch'esso qualcosa di cattolico - dice che si dovrebbe cambiare nome alle feste dell'"Unità" scatena un putiferio di proteste: "Ds in rivolta"! ("La Stampa", p. 12). Gran discutere anche di "laicità" come incontro felice (?) di ispirazioni diverse, con Rosy Bindi ("Corsera", p. 15) per la quale "compito di noi cattolici" è rendere il Partito democratico "laico e ricco di valori", e arriva Castagnetti ("Europa", p. 1) che mette persino De Gasperi, pur nella sua "diversità", tra coloro "grazie ai quali nasce il Pd". Di là intanto pare che Berlusconi voglia comprare lo Scudo crociato della Dc' Resta centrale, quindi, "la questione cattolica" che sui due fronti comporta da una parte la solidarietà effettiva - tasse, immigrazione, profitti, rifiuto della mondanità - indigesta per il Centrodestra e dall'altra la sfera dell'etica, idem per il Centrosinistra. Un recente sondaggio pubblicato dal "Sole 24Ore" (20/5, p. 10) diceva che per il 75% dei cittadini la religione resta centrale. Che dire? Per lo meno che per ora una gran confusione è in par condicio: perfettamente bipolare.
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