martedì 11 dicembre 2007
Se "La 7" impedisce che un sedicente comico continui a gettare " chiedo scusa " "cacca e pipì" in faccia ad altri con nome e cognome, promettendo anche di alzare il tiro, loro strillano alla libertà violata. Idem se la sen. Binetti dice no ad una proposta per cui una citazione di qualche passo di San Paolo o il ricordo di un punto delle norme morali della Chiesa porterebbero in galera. «Ora il Pd deve espellere la Binetti»: così ieri "il prodiano Papini" ("Messaggero", p. 4), sicuro che «la coscienza non c'entra». Pensi al cognome sprecato e capisci che quella sua è in uscita perenne. C'è anche di peggio, alla Suslov, tipo Lubianka e Kgb staliniano. Domenica così Eugenio Scalfari su "Repubblica": «Se è vero che la Binetti alla vigilia del voto ha ricevuto una telefonata del segretario della Cei"il fatto è molto grave». Ma no! E se telefonasse lei? Certi laici libertari difendono magari la cacca e la pipì via tv in faccia a chi dicono loro, ma non consentono libere parole private, sempre a chi dicono loro. Reato di pensiero via telefono! Sì: sa di vecchio stalinismo. E a 360 gradi, senza sconti per nessuno. Giorni orsono fucilavano D'Alema perché ha detto che per lui parlare di "matrimonio gay" è un errore, e sull'"Espresso" in edicola (13/12, p. 24) il Travaglio chiama sprezzantemente Goffredo Bettini "Walter Ego" " con rimbalzo, perciò " perché per il compleanno ha avuto nientemeno in casa «le preclare figure di Gianni Letta e Francesco Gaetano Caltagirone». Insomma: loro decidono per tutti, anche gli inviti a casa. Sono laici, libertari, difensori dei diritti. Che dritti!
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